sabato 22 ottobre 2011

Una colomba che non vola mai

L'amore elemento di liberazione. Triste e precaria condizione quella del rispetto per l'uomo verso l'uomo, vittima adesso come agli inizi del secolo, specie nel nostro profondo Sud.

Quali sono i tristi meccanismi dell' inquietudine?

Il male di vivere che ci sacrifica sull'altare delle illusioni, che toglie valore a quella persona il cui valore dovrebbe essere inattaccabile. Penso non esista ricchezza che ripaghi di questa mancanza.

Magari il significato della parola "sacrificio" è stato con gli anni sempre più distorto e di conseguenza trasformato come condizione errata della natura dell' uomo.

Un uomo che si sacrifica è uomo solo, povero, che non godrà mai delle gioie prodotte dalla vita, non sarà mai ricco, vivrà di stenti. E' questa la concezione di sacrificio che viene percepita
quando si prende senza riflessione, partecipazione coerenza l' impegno di condividere e plasmare la propria vita in funzione di un' altra vita. E  quando si viene meno a questo sacrificio muore una parte di te, quella parte che ti rende vivo di fronte allo specchio, di fronte alla persona che sta al tuo fianco e alla società, muore quella parte di te che non riesce più a rinnovarsi, che non riesce a dare il vero significato alla parola sacrificio, un significato sconosciuto che abbraccia quelli simili di amore e liberazione.

E allora per De Andrè questa liberazione senza dovuto sacrificio e partecipazione è una nuova condanna a restare di fronte alla finestra in attesa di spiccare nuovamente il volo verso l'amore deluso.


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